La gioiosa memoria della nascita di Gesù sia per tutti noi un commosso atto di fede e di adorazione. Il bimbo che nasce a Betlemme, povero e umile, è la manifestazione dell’amore infinito di Dio per noi. Contempliamo con tenerezza quel bambino fragile e indifeso e riconosciamo che egli è il Cristo, il Figlio del Dio vivente. È venuto a condividere pienamente la nostra umanità per condurre noi alla vita stessa di Dio. Nello stupore che diventa gratitudine e gioia, vogliamo invocare per tutti gli uomini e per tutte le donne la luce del Natale. Perché tutti abbiamo bisogno della luce che proviene da quel bambino che ci svela l’amore di Dio, tutti abbiamo bisogno di riscoprire la gioia di sentirci amati da Dio e chiamati alla sua vita, alla sua comunione.
Il racconto evangelico della nascita di Gesù afferma che “non c’era posto per loro”. Non c’era posto per Gesù in quella notte. Una drammatica realtà che inquieta e suscita la domanda: oggi c’è posto per lui? Egli bussa alla porta del cuore di ognuno di noi, alla porta di tutti. Ha un dono da consegnare a ciascuno, anzi egli stesso è il dono che si consegna ad ogni uomo perché la luce illumini il cammino e la speranza renda sicuri i nostri passi. Egli bussa alla porta, ma la sua mano è la piccola mano di un bambino. Siamo in grado di prestare ascolto a questo bussare discreto nel traffico del nostro cuore, nella confusione dei nostri pensieri? È alla porta, ma non entra con la forza perché desidera essere accolto: rispetta la nostra libertà, non invade la nostra vita, non vuole essere un intruso, ma un amico, un ospite. Bussa e aspetta. Se la porta si apre, se viene accolto, allora è Natale, è la luce che entra nel cuore, è la speranza che rinasce, è l’amore che fa vivere. Vorrei invitare tutti ad accogliere il Natale con fiducia, aprendo la porta e accogliendo Gesù nel nostro cuore. Egli è il dono di cui tutti abbiamo bisogno.
Sappiamo che per molti sarà un Natale all’insegna dell’apprensione, del dolore, della paura. Sappiamo che tutta la nostra società si sente sempre più incerta, povera di fiducia nel futuro e incapace di buone e sicure relazioni. Le antiche parole del profeta Isaia si adattano alle nostre circostanze storiche, interpretano la nostra quotidiana esperienza: “il popolo camminava nelle tenebre”. L’annuncio del profeta si compia oggi per tutti noi: “il popolo vide una grande luce (…), un bambino è nato per noi”. Questo annuncio è rivolto a noi e ci assicura che Dio non abbandona l’uomo nelle tenebre. Dio ci dona la grande luce nel bambino che nasce per noi, che cammina con noi, che offre se stesso per noi. Con la sua vita donata per amore ci fa partecipi del progetto di amore di Dio, ci dona la fiducia e la speranza. Contemplando quel bambino invochiamo per tutta l’umanità la forza di affrontare le difficoltà che sempre la vita ci pone davanti, difficoltà spesso causate dalle nostre stesse fragilità, dai nostri egoismi, dalle nostre chiusure, dalle nostre ingiustizie. La luce del Natale risplenda nell’autentica solidarietà tra di noi, in ogni luogo e in ogni cuore e vinca l’oscurità degli egoismi personali o di gruppo che distruggono il bene comune e lacerano la convivenza umana.
A tutti rivolgo l’augurio di un santo Natale: sia luce, pace e speranza. Incoraggio tutti ad aprire la porta, ad accogliere con fiducia il Signore Gesù nella nostra vita, come hanno fatto Maria, Giuseppe e i pastori. Buon Natale a tutti.