Carissimi fratelli e sorelle,

il 1° Dicembre si celebra la giornata mondiale per la lotta all’Aids.

Le questioni aperte sono numerose: l’HIV è ancora molto presente nella nostra società e da sempre trascina con sé il pregiudizio, la paura e l’esclusione; ma ci sono tanti esempi di interventi – anche ecclesiali – che hanno teso all’inclusione, alla cura, alla tutela dei soggetti colpiti.

Nel 1990, a conclusione del Sinodo, la nostra Diocesi decise di aprire una “Casa Accoglienza” per persone malate di AIDS a Piacenza. La Casa “Don Giuseppe Venturini”, dalla sua apertura nel 1993 è affidata alla Caritas Diocesana ed all’Associazione “La Ricerca”.

Essa è un segno molto importante della nostra Chiesa diocesana e della sensibilità di tanti fedeli; un luogo di condivisione e di autentica fraternità, dove non solo vengono curate le persone ospitate, ma si cerca di valorizzare ognuno come persona unica ed irripetibile. Si tratta di luogo in cui camminare insieme per riprogettare il proprio futuro.

Tutta la comunità cristiana non può dimenticare di questo servizio, questa attenzione, questa particolare responsabilità verso che soffre e che è attuata dai responsabili e dai volontari della “Casa Don Venturini”.

L’opera “segno” del Sinodo di circa 25 anni fa, ancora ci interroga e ci coinvolge. Si tratta, infatti, di un’occasione per tutti di “farsi prossimo”, entro un tessuto umano lacerato, per riavviare percorsi di vicinanza e di condivisione. Ognuno di noi è chiamato è ad impegnarsi per sostenere questa struttura.

Come ci dice Papa Francesco: “Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. … il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. … È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio” (Dal Messaggio Quaresima 2014).

La comunità dei fedeli della nostra Chiesa non può dimentica questo invito del Papa. Invito perciò tutti a vivere la “prossimità” verso questa struttura e i suoi ospiti sostenendo i percorsi di cura e di integrazione.

+ Gianni Ambrosio

vescovo di Piacenza-Bobbio