Il Movimento di spiritualità vedovile celebra martedì 12 marzo la festa della patrona Santa Francesca Romana, la cui memoria liturgica cade il 9 marzo. Alle ore 15.30 nella chiesa di San Donnino (Largo Battisti, Piacenza), sede del Centro Eucaristico Diocesano, il parroco di San Francesco don Giuseppe Frazzani presiede la messa.
Sono invitati ad onorarla le spose, le mamme, le vedove, le persone consacrate, perché tutte in Santa Francesca Romana hanno un mirabile esempio e una potente patrona.
Francesca Bussa de’ Buxis de’ Leoni, nata a Roma nel 1384, morta il 9 marzo del 1440, in ogni stato della sua vita di sposa, di madre, di vedova e quindi di consacrata, diede luminosa testimonianza di fede e di amore a Cristo nel servizio umile, generoso e costante ai poveri. Nobile, bella e di famiglia agiata, Francesca arriverà ad aprire i granai di casa e a vendere i suoi gioielli per amore dei poveri che vivono la miseria del tempo accanto all’opulenza dei ricchi romani. Amò di grande tenerezza il marito Lorenzo Ponziani e i suoi tre figli. Rimasta vedova, si ritirò nel convento di Tor De’ Specchi, a Roma, che aveva fondato pochi anni prima, vivente ancora il marito. Era dotata di carismi particolari di guarigione, e quello di comporre contese.
Il Senato di Roma, il 29 maggio del 1608, giorno della sua canonizzazione, con decisione unanime dichiarò Francesca patrona di Roma e, al posto del cognome Ponziani, volle imporle quello di “Romana”.