Si è riunito questa mattina nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile il Consiglio Presbiterale Diocesano che ha avuto, all’ordine del giorno, come argomento principale, la visita pastorale del Vescovo alla diocesi (proposte e suggerimenti), evento ecclesiale attualmente nella fase di preparazione. In apertura alcune comunicazioni del Vescovo sulla vita della diocesi ed altre del Vicario generale. Ha coordinato i lavori mons. Aldo Maggi.
Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente ( 10 maggio 2012) letto dal segretario don Paolo Camminati, il Vescovo ha sottolineato come i tempi attuali chiedano sempre di più momenti di vita spirituale. A questo proposito il Capo della diocesi ha richiamato, per la città, il ruolo di Centri di spiritualità come quello di San Raimondo, mentre quello di San Donnino, dopo la morte di don Ludovico Fiorentini, chiede interventi specifici. Ha pure richiamato le vicende relative ad un gruppo di sacerdoti dell’Opera Maria Madre della Chiesa. E’ stato affrontato anche il tema dei preti che chiedono di poter operare nella nostra diocesi. E’ un tema – è stato sottolineato – che richiede cautela e disponibilità.
E’ stata poi la volta del vicario generale mons. Giuseppe Illica che ha richiamato il nome di sacerdoti defunti negli ultimi mesi ed altri ammalati, mentre per i cambiamenti in diocesi si è soffermato sul prossimo passaggio di mons. Luigi Chiesa dalla guida della parrocchia cittadina di Santa Teresa a quella della SS.Trinità. A questo proposito il Vescovo ha avuto parole di ringraziamento per l’attività svolta finora dal sacerdote.
Sempre il Vicario generale ha presentato il nuovo superiore del Collegio Alberoni, padre Erminio Antonello, e, tra i prossimi appuntamenti diocesani, ha ricordato che il 14 ottobre, in cattedrale, si terrà la cerimonia di apertura dell’anno della fede. Altri importanti appuntamenti sono previsti in novembre per i cinquant’anni del Concilio Vaticano II (interverranno il vescovo mons. Giuseppe Betori e il cardinale Angelo Scola). L’importanza di questi appuntamenti è stata sottolineata anche dal vescovo, mons Ambrosio.
E’ stata poi la volta di proposte e suggerimenti espressi dai sacerdoti delle varie zone diocesane e, in Consiglio, riportati dai consiglieri interessati, sulla prossima visita pastorale del Vescovo. E’ il caso di ricordare che in tempi recenti ha tenuto una visita pastorale il vescovo mons. Antonio Mazza e due il vescovo mons. Luciano Monari. E’ stato anche sottolineato che la visita pastorale del Vescovo alla propria diocesi nel passato aveva un aspetto soprattutto di controllo, quasi fiscale, mentre nei nostri tempi questo momento di vita diocesana ha assunto sempre più un ruolo pastorale. Da parte sua il cancelliere vescovile don Mario Poggi, parlando anche per la zona di Bobbio, ha ricordato che la visita pastorale è l’anima di tutto il governo episcopale e in questo atto l’aspetto del controllo non deve essere sottovalutato.
I presbiteri delle singole zone hanno riportato i consigli espressi dalla base del presbiterio diocesano appositamente interpellato. Per la Val Nure è stato detto che la visita dovrà avere uno sguardo particolare all’incontro del Vescovo con i sacerdoti, dovrà essere un momento di speranza e di incoraggiamento, il vescovo dovrà ascoltare e incontrare la gente, auspicabile sarebbe che il Capo della diocesi si fermasse nelle singole parrocchie.
Per la Val d’Arda il Vescovo dovrebbe privilegiare le Unità pastorali, valorizzare i laici e stimolarli ad assumere specifiche responsabilità, incontrare anche gli amministratori civici, far precedere il tutto da momenti formativi, invitare per l’occasione le singole comunità ad avere una particolare cura del proprio sacerdote interessandosi anche del suo stato di salute e tenendo conto che è persona che vive sola.
Per il rappresentante dell’Alta Val Taro le comunità sentono la necessità di una visita pastorale e l’augurio è che sia fatta durante l’anno dedicato alla fede. Il consiglio è che il Vescovo incontri i sacerdoti, che preventivamente siano fissati gli obiettivi, che sia dato spazio all’ascolto dei preti, dei laici e dei non credenti, che siano ascoltati i referenti economici delle parrocchie, dare la precedenza agli aspetti pastorali, incontrare tutti i rappresentanti delle opere parrocchiali senza trascurare gli amministratori civici.
Per il presbiterio della Val Tidone è importante incentivare i momenti formativi, considerare la vita partecipativa e l’attività dei vari centri, l’annuncio cristiano diventi una presenza importante per ognuno secondo la propria vocazione.
Dai rappresentanti della zona pastorale della città è stato sottolineato che le comunità si sentono in parte impreparate a vivere questo momento e si fa sentire il disagio di una scarsa partecipazione. Da qui la necessità di privilegiare i momenti formativi e di preparazione.
E’ stato poi la volta di un libero confronto dei componenti del consiglio presbiterale. “Che la nostra Chiesa – ha osservato un sacerdote – si esprima liberamente. La gente ci chiede di essere segno di speranza”. E’ stata raccomandata la visita agli ammalati, è stato consigliato di incontrare le realtà del lavoro e sociali in genere. La visita dev’essere un’occasione per i sacerdoti per riunirsi attorno al Vescovo; occorre riprendere in mano i lavori del recente Sinodo diocesano; non esaurire la visita in cerimonie; coinvolgere la società su temi concreti; mettere a fuoco gli obiettivi e fissare preventivamente lo stile della visita.
In chiusura il Vescovo ha avuto parole positive nella lettura dell’attuale momento. Attualmente al Collegio Alberoni stanno studiando 27 seminaristi, anche di altre diocesi, ed alcuni sono entrati proprio in questi giorni. Per mons. Ambrosio la comunità dei cattolici piacentini deve rafforzare la propria speranza che si basa su Cristo Risorto. In questo contesto ogni zona deve esprimere le proprie richieste e le proprie proposte, formulate in base al contesto in cui si inseriscono.
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