Clicca qui per leggere la “Nota” del Vescovo mons. Gianni Ambrosio inviata a tutti i sacerdoti e ai diaconi in occasione della ripresa delle celebrazioni aperte al pubblico.
Carissimi confratelli,
da lunedì 18 maggio inizia un tempo nuovo per il nostro Paese e per le
nostre comunità parrocchiali. Possiamo tornare a celebrare la santa Messa alla domenica e
nei giorni feriali con il popolo, sapendo però che il Covid 19 non conosce le varie fasi dei
decreti governativi. Non è scomparsa la realtà del contagio, non sono finiti i decessi nella
nostra realtà piacentina, non è svanita la paura del contagio ma è presente nel cuore di tutti.
Sappiamo che per ora non esiste una cura sicura, esiste solo una prtdenza responsabile da
parte di tutti: ciò comporta restrizioni, limitazioni, distanziamento sociale per tutelare la vita
e la salute. Il rispetto di alcune norrne è fondamentale: vale per tutti, vale in particolare per il
paffoco, responsabile legale della parrocchia, e quindi responsabile per la sicurezza.
Siete a conoscenza del Protocollo tra il Governo italiano e la CEI. Le norme e le
indicazioni del Protocollo sono chiare e particolareggiate: intendono aiutarci a prevenire il
diffondersi del contagio. Non credo che sia il caso di precisare ulteriormente queste direttive
del Protocollo. Mi limito a sottolineare in modo schematico alcuni aspetti, ricordando che le
restrizioni sono ancora più necessarie nel nostro territorio, a causa del numero elevato di
contagi e di decessi. Vi invito ad accoglierle anche se alcune suscitano perplessità: è
doveroso metterle in pratica, anche per superare poco alla volta la patra di molte persone e
per non ricevere contestazioni e denunce.
1) Indicazioni generali
– per motivi di età e di salute continua ad essere sospeso il precetto festivo.
– si può celebrare all’estemo (consigliabile in particolare se la chiesa è piccola; in questo
caso si ar,rrerta la segreteria vescovile).
– si consiglia, 1à ove è possibile, di trasmettere le celebrazioni in modalità “streaming”per
facilitare coloro che non possono partecipare.
– le persone con febbre anche minima e con tosse non partecipino alla celebrazione (vale per
i fedeli e, ancora più, per il celebrante!).
Piazza Duomo 11 – 29111 Piacenza tel. – fàx 052 1^ 308317 e – mail: segreteriavescovile@curia.pc.it
2) Celebrazione della Santa Messa
– l’accesso alla chiesa per la celebrazione è consentito solo a un numero di persone tale che
sia garantita la distanza,l’nno dall’altro, di ahneno un metro laterale e frontale (sia stabilito
con precisione e indicato sulla porta della chiesa il numero massimo di persone, anche per
evitare contestazioni e denunce).
– la chiesa sia igienizzata al termine di ogni celebrazione liturgica (mediante la pulizia delle
superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Anche i vasi sacri dopo l’uso siano
accuratamente disinfettati. Le acquasantiere non contengano acqua benedetta).
– si disponga I’ingresso e l’uscita dei fedeli con percorsi diversi, 1à ove possibile. Si vigili
perché i fedeli non sostino davanti alla chiesa, sia all’inizio che al termine della Santa
Messa, In particolare per le prime domeniche è opportuno chiedere la collaborare delle
autorità civili.
– negli ingressi della chiesa siano messi a disposizione liquidi igienizzanti per le mani.
– ogni fedele indossi la mascherina.
– i posti per i fedeli siano possibihnente segnalati con contrassegni ben visibili.
– si ometta il rito dello scambio della pace.
– alla Comunione dei fedeli, il rninistro si igienizzi le mani, indossi la mascherina e i guanti
monouso e si rechi presso i singoli fedeli per la distribuzione della Comunione.La particola
sia deposta sulle mani, cercando di non venire a contatto con esse.
– non si raccolgano le offerte durante la Santa Messa, per evitare contatti rawicinati con le
persone, ma si collochino appositi contenitori all’ingresso della chiesa o in altro luogo
adatto.
– non è opportuno che vi siano sui banchi libri o sussidi per i canti o di altro tipo.
3) La celebrazione dei Sacramenti
– Battesimi.’ si omettano il segno della croce sulla fronte del bambino e il rito dell’effatà. Per
le unzioni con l’olio dei catecumeni ed il crisma, il ministro indossi mascherina e guanti
monouso.
– Sacramento della Penitenza: si eviti di usare i confessionali tradizionali. Si celebri il
sacramento in luoghi ampi e areati in modo da rispettare le misure di distanziamento e la
risewatezza del Sacramento stesso. Confessore e fedele indossino sempre la mascherina.
– Messa di Prima Comunione.’ sono rinviate a data da definirsi.
– Cresime.’ sono rinviate a data definirsi.
– Matrimoni: è necessario osservare le disposizioni già indicate per la celebrazione
eucaristica relative al distanziamento tra le persone e all’uso delle mascherine, quale
dispositivo per la protezione personale.
– Funerali.’ valgono le stesse norme previste per la celebrazione eucaristica.
– Le attività pastorali: Per attività pastorali riguardanti i ragazzi e i giovani si seguano le
indicazioni già date, facendo riferimento al responsabile della pastorale giovanile. Per altre
realtà associative si continui adttllizzare gli strumenti digitali.
Cari confratelli, mentre vi invito ad avere un grande senso di responsabilità
nell’applicazione di queste direttive, desidero ringraziarvi per tutto il lavoro di
accompagnamento delle vostre comunità, per la vostra dedizione e per la vostra preghiera.
Credo che anche voi, come me, abbiate avuto modo di intuire la presenza dello Spirito
Santo nella nostra quotidianità meditando in questo tempo il libro degli Atti degli Apostoli.
“Lo Spirito Santo e noi” oppure “noi e lo Spirito Santo”: non è un ritornello, ma è
l’esperienza vissuta dai discepoli di Gesù Cristo che cercano (e che proprio per questo sono
capaci) di aiutare altri a cercare il vero bene lasciandosi guidare dallo Spirito, vivendo nella
libertà che trova il suo orientamento nella fede in Cristo.
Questi primi credenti, lungi dal lasciarsi intimorire dalle sfide del fallimento e dal
confronto con la pluralità di tradizioni religiose e culturali, ci invitano a superare la distanza
trala fede e la vita. L’ascolto orante degli Atti ci fa partecipi della docilità e creatività della
prima comunità cristiana che ha saputo trasformare difficoltà, prove, sconfitte in orizzonti
inattesi.
So che avete avuto uno sguardo attento verso chi è piu in difficoltà, chi ha perso un
familiare, chi è rnalato, chi ha perso il lavoro, chi è caduto in povertà e difficoltà
economiche. I1 Signore che vede nel segreto vi ricompenserà. Questo tempo ci chiama a
lavorare per il ‘bene comune’ nella sua integralità, a favorire la comunione, ad essere
solidali e generosi. Ci sospinge ad ascoltare la voce dello Spirito e a riflettere insieme alla
luce della fede e in spirito di comunione per rileggere questi due lunghi mesi che abbiamo
vissuto. So che alcuni 1o hanno fatto e lo stanno facendo: continuiamo a farlo personalmente
e anche tra sacerdoti della comunità pastorale e del vicariato. Credo che sia importante
ricuperare la vicinanza di sentimenti e di pensieri tra di noi e di tutti noi con il nostro
Maestro e Signore: “abbiate gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur
essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma
spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso
in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”
(Fil 2, s-8).
Abbiamo Ia possibilità di trovarci insieme a celebrare Ia Messa Crismale giovedì
28 maggio in Cattedrale alle ore 9,30. Come sappiamo la Messa del Crisma vuole
significare I’unità della Chiesa locale raccolta intorno al proprio Vescovo: nella comunione
rinnoveremo le promesse fatte nel giorno della nostra ordinazione per essere al servizio di
cristo e della sua Chiesa. Vi saranno date alcune indicazioni per rispettare le norme previste.
La Cei ha messo a disposizione delle diocesi una somma per venire incontro alle
necessità causate dall’emergenza sanitaria. Riflettendo con altri vescovi della Regione e poi
con il Vicario generale, con l’Economo, con i Vicari territoriali e con i Moderatori, abbiamo
pensato che era bene dare a tutte le Comunità pastorali una quota di base, anche se piccola,
perché tutte le comunità sono in difficoltà. La restante somma è stata distribuita in
proporzione al numero degli abitanti delle Comunità pastorali. L’importo verrà consegnato
presto al Moderatore della Comunità pastorale. Naturalmente una parte della somma sarà
destinata alla Caritas diocesana che, con le Caritas parrocchiali, è stata un punto
fondamentale di riferimento in questa difficile e lunga emergenza (si sta lavorando per
favorire un Fondo che duri nel tempo perché la crisi durerà parecchio).
Sperando che possano essere utili per la riflessione personale e anche comunitaria vi
invio tre testi. Il primo è del vescovo mons. Daniele Libanori, ausiliare di Roma (gesuita,
originario di Ferrara): riguarda forse più la quaruntena passata, ma conserva il suo valore
anche nella parziale quarantena dei prossimi mesi. Il secondo è del vescovo Erio
Castellucci di Modena-Nonantola: sono riflessioni che partono dal Credo e sono state
oggetto di condivisione tra i vescovi dell’Emilia-Romagna. Il terzo è di un parroco di
Bologna, don Filippo Passanti, che cerca di cogliere la voce dello Spirito in questo “tempo
sospeso”.
Vogliate scusarmi per la htnghezza di queste Note. Auguro che questo tempo, anche se
difficile, sia vissuto come un’occasione di graziaper la nostra vita spirituale personale e
delle nostre comunità ecclesiali.
Vi invio un caro saluto con la benedizione del Signore che invoco su di voi e sulle
comunità a voi affidate. In particolare invochiamo insieme questa benedizione rivolgendo la
nostra preghiera alla Vergine santa, Madre della Chiesa, in questo 13 maggio che ci ricorda
la sua apparizione a Fatima. Con affetto e riconoscenza
+ Gianni Ambrosio, vescovo