Da domenica 24 settembre, ogni quarto fine-settimana di ogni mese, un’esperienza innovativa, multimediale e immersiva racconta la Madonna Sistina di Raffaello e il complesso monastico di San Sisto, luogo per il quale la celebre opera fu commissionata.
Ingresso: cripta della chiesa di san Sisto
per info: mail: madonna.raffaello.pc@gmail.com oppure tel 3498078276 (attivo dalle ore 10 alle ore 18)
sito: www.piacenzapace.it/raffaello
Un’esperienza innovativa, multimediale e immersiva per raccontare la Madonna Sistina di Raffaello e il complesso monastico di San Sisto, luogo per il quale la celebre opera fu commissionata.
Raffaello Sanzio ricevette l’incarico da papa Giulio II nel 1512 e il capolavoro rimase a Piacenza fino al 1754, quando fu ceduta dai monaci piacentini al Grande Elettore Augusto III di Sassonia per 25.000 scudi romani. Da allora il capolavoro si trova nella Galleria reale dei dipinti di Dresda (Gemäldegalerie Alte Meister).
Nella straordinaria e suggestiva cripta della chiesa abbaziale, attraverso video-proiezioni e suggestive installazioni, si ripercorreranno la storia del Monastero di San Sisto e il viaggio della Madonna Sistina di Raffaello.
Sarà inoltre possibile un esclusivo approfondimento tramite visite guidate che condurranno i visitatori alla scoperta del monastero benedettino e del suo patrimonio artistico abitualmente non aperto alla fruizione, in quanto area militare. La Caserma “Ten. Filippo Nicolai” aprirà quindi le porte ai visitatori (nelle date di apertura della mostra e con visita guidata) grazie alla collaborazione tra il Ministero della Difesa (Forze Armate del II Reggimento Pontieri) e la Diocesi di Piacenza-Bobbio, restituendo così un gioiello architettonico e artistico alla città di Piacenza.
L’iniziativa sostenuta dalla Banca di Piacenza, rientra nel progetto di Rete Cultura Piacenza, l’accordo fra tutte le principali istituzioni impegnate sul fronte della cultura del territorio piacentino: Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Diocesi di Piacenza-Bobbio, Camera di Commercio dell’Emilia, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Regione Emilia-Romagna.