Aggiornamento di lunedì 29 luglio ore 18

I funerali del cardinale Ersilio Tonini domani mattina alle ore 10 nella cattedrale di Ravenna.

Facendo seguito al comunicato di questa mattina circa i funerali del cardinale Ersilio Tonini, siamo ora in grado di precisare che il rito si terrà domani,  martedì 30 luglio,  alle ore 10,  nella cattedrale di Ravenna.

Confermiamo che vi prenderà parte, in rappresentanza della nostra Diocesi, una delegazione guidata dal vicario generale mons. Giuseppe Illica che partirà domani mattina alle ore 6 dalla parrocchia di N.S. di Lourdes, in via Damiani, Piacenza. I sacerdoti che intendono concelebrare sono pregati di portare camice e stola. I partecipanti viaggeranno con mezzi propri.

Com’è noto il nostro Vescovo, mons. Gianni  Ambrosio, non è ancora rientrato dalla GMG che si è tenuta in Brasile

 

Aggiornamento di lunedi 29 luglio ore 14

Facendo seguito al comunicato di ieri, con il quale esprimevamo il cordoglio della Chiesa di Piacenza-Bobbio per la morte del cardinale Ersilio Tonini, ricordiamo oggi che i funerali del Porporato piacentino si terranno domani, martedì 30 luglio, probabilmente nella tarda mattinata (manca ancora l’indicazione dell’ora precisa) nella cattedrale di Ravenna.

Vi prenderà parte, in rappresentanza della nostra Diocesi, una delegazione guidata dal vicario generale mons. Giuseppe Illica; per chi volesse partecipare precisiamo che la partenza è prevista per domani mattina, alle ore 6, dalla parrocchia di Nostra Signora di Lourdes, via Damiani 6 di Piacenza. I sacerdoti che intendono concelebrare sono pregati di portare camice e stola. I partecipanti viaggeranno con mezzi propri.

Gli orari sono indicativi. Al momento in cui mandiamo questa nota non siamo ancora in grado di comunicarvi l’ora precisa dei funerali in quanto l’Arcivescovado di Ravenna non ha ancora deciso. Consigliamo, chi intende partecipare, di prendere contatto con il Vicario generale mons. Giuseppe Illica o con il segretario vescovile don Celso Dosi.

Com’è noto il nostro Vescovo, mons. Gianni Ambrosio, non è ancora rientrato dalla GMG che si è tenuta in Brasile.

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La scorsa notte a Ravenna, dove da tempo aveva la residenza, all’età di 99 anni, è morto il cardinale piacentino Ersilio Tonini, decano del Collegio Cardinalizio. I funerali sono stati annunciati per martedì prossimo, 30 luglio, nella cattedrale di Ravenna. La diocesi di Piacenza-Bobbio, che ha sempre avuto stretti rapporti con questo suo illustre figlio Porporato, ha accolto la notizia con profondo dolore, espresso questa mattina dal vicario generale mons. Giuseppe Illica, essendo il vescovo mons. Gianni Ambrosio in Brasile per la GMG presieduta da Papa Francesco.

Con un secondo comunicato renderemo noti i modi di partecipazione alle esequie del Cardinale da parte della Diocesi di Piacenza-Bobbio. In allegato ricordiamo in breve la vita del cardinale Ersilio Tonini richiamando i collegamenti, sempre vivi, mantenuti con la diocesi di Piacenza-Bobbio.

Nato il 20 luglio 1914 a Centovera di San Giorgio Piacentino da un’umile famiglia di lavoratori agricoli (è sempre stato fiero delle proprie origini). Dopo aver compiuto gli studi presso il seminario vescovile, vincendo diverse difficoltà economiche e di salute, ma già imponendosi per la sue capacità al punto che il Vescovo gli conferisce l’incarico di vicerettore, nonostante fosse ancora diacono.

Dopo la prima messa viene inviato a Roma per perfezionare la propria preparazione: studia diritto canonico e civile alla Pontificia Università Lateranense, ma non completa gli studi. Rientrato in diocesi il Vescovo lo assegna come insegnante (tiene le cattedre di italiano, latino e greco) al seminario urbano.

Nel dopoguerra il giovane sacerdote si impegnò anche nella redazione del settimanale diocesano “Il Nuovo Giornale” di cui fu pure direttore responsabile dal 1947 al 1953, subentrando a monsignor Amedeo Ghizzoni.

Dal 1946 don Tonini fu prima viceassistente e poi assistente della Federazione degli universitari cattolici (Fuci), seguì pure l’attività dei laureati cattolici, fu assistente ecclesiastico fin dalle origini dell’Unione degli insegnanti medi (Uciim), fondò il Club Cineforum che si impegnò a diffondere sia in città sia nei centri della diocesi.

Oltre al cineforum il sacerdote in questi anni é attivo anche in un’iniziativa indicata come “il giornale parlato”, incontri in cui i partecipanti si ispirano al giornalismo.

Prima di proseguire nella sua scheda biografica é necessaria una nuova citazione di carattere familiare. Il Cardinale non perde occasione per ricordare quanto ha avuto dalla sua famiglia ed in particolare dai suoi genitori. E spesso lo fa citando le loro parole in dialetto, che meglio di altre sottolineano i valori morali di cui erano portatori. Famoso un insegnamento ricevuto dai genitori che citava regolarmente dialetto: “Un tocc ad pan, vurìss bein e la cusciinza nëtta” (Un pezzo di pane, volersi bene e la coscienza pulita).

Nel 1953 gli fu affidata la parrocchia di San Vitale in Salsomaggiore. Qui affrontò diversi problemi tra i quali la realizzazione di un moderno oratorio per i giovani dedicato a San Giovanni Bosco. Si impegnò anche nella costruzione della nuova chiesa parrocchiale.

Nel 1968, pur restando parroco di Salsomaggiore, giunge la nomina a rettore del seminario urbano; l’anno successivo il papa Paolo VI lo eleva alla dignità episcopale affidandogli le diocesi di Macerata e Tolentino e l’amministrazione apostolica di Treia e di Cingoli.

È il 17 dicembre 1975 quando l’arcivescovo Ersilio Tonini sale sulla Cattedra di Sant’Apollinare per dare inizio, su esplicita indicazione di Paolo VI, all’opera di riunificazione della Chiesa Ravennate, resa necessaria – si leggeva in una nota biografica vaticana – dai forti contrasti seguiti all’annuncio delle novità conciliari, per ridare fiducia e per incitare tutti a guardare sempre avanti, per riuscire ad accogliere preparati i grandi mutamenti in atto nella società. Con un gesto che colpì profondamente i suoi nuovi concittadini, lasciò il suo appartamento nello splendido palazzo arcivescovile a un nucleo di tossicodipendenti in cerca di salvezza. Si ritirò nell’Istituto Santa Teresa, vero cuore della Romagna, fondato da don Angelo Lolli, dove da allora vive a fianco dei malati più gravi che la Provvidenza ha affidato alla carità dei romagnoli.

Tra gli altri impegni ricordiamo che Paolo VI lo ha voluto nel 1978 presidente del Consiglio di Amministrazione della NEI, la società editrice di «Avvenire».

Nell’ottobre sempre del 1987 ha preso parte alla sesta assemblea generale del Sinodo dei vescovi. Nel febbraio 1991 viene chiamato dal Santo Padre a predicare gli esercizi spirituali per la Curia Romana, sul tema: «La Chiesa della speranza per questo nostro tempo». Nello stesso anno anima, insieme con Enzo Biagi, la trasmissione televisiva «I dieci Comandamenti» che è a tutt’oggi un esempio di moderna catechesi che si avvale del mezzo e del linguaggio televisivo. Nel gennaio 1992 torna in Brasile, a Roraima, per partecipare al congresso dei capi tribù indios. Nel 1994, ancora una volta Giovanni Paolo II lo chiama a partecipare all’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

A coronamento di questo frenetico impegno nell’evangelizzazione giunge la Porpora cardinalizia. Da Giovanni Paolo II viene creato cardinale nel Concistoro del 26 novembre 1994 con il titolo del SS. Redentore a Val Melaina.

Oratore instancabile, numerose le sue tappe a Piacenza con incontri pubblici sempre caratterizzati da una grande affluenza di ascoltatori. Si è spesso mostrato attento anche ai problemi del mondo giovanile. Nella sua scheda biografica è ancora da ricordare che nel 1993 ha ricevuto l’Antonino d’oro nella basilica del patrono di Piacenza dove è stato canonico negli anni del dopoguerra; era membro di questo Capitolo come canonico onorario.

Il 4 luglio 2004, al termine del solenne rito presieduto nella basilica di Sant’Antonino, rito promosso in suo onore per festeggiare il novantesimo compleanno, il vescovo mons. Luciano Monari gli ha consegnato un “Sant’Antonino d’argento” con il quale la diocesi ha voluto manifestare “affetto, stima e riconoscenza” ad un figlio illustre della terra piacentina. Lo stesso Porporato ha ribadito questo legame: “Voglio testimoniare davanti a voi prima di morire che a questa comunità devo tutto, non perché mia madre e mio padre mi hanno generato qui, ma perché questa comunità mi ha generato. A Novant’anni questo lo si può affermare senza retorica”.

La sua piacentinità, di cui è sempre stato fiero, è stata sottolineata anche nel febbraio del 1996 quando la Famiglia Piasinteina gli ha conferito il titolo di “Piacentino benemerito”; tra i riconoscimenti ricevuti anche l’Angil dal Dom della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Anche questi riconoscimenti sottolineano il forte legame che il Cardinale ha avuto con la terra piacentina verso la quale ha sempre nutrito un profondo amore di figlio; d’altra parte i piacentini non hanno mai fatto mistero della stima che hanno avuto per il loro Cardinale.