- Superficie: Kmq. 3.670 (in seguito alla modifica dei confini della diocesi)
- Popolazione totale: 290.000
- Cattolici: 269.000
- Numero sacerdoti diocesani: 303
- Numero sacerdoti religiosi: 54
- Seminaristi maggiori: 7
- Religiosi non sacerdoti: 3
- Religiose: 350
- Parrocchie: 422 (in seguito alla modifica dei confini della diocesi)
- Istituti cattolici di educazione: 24
- Istituti cattolici di beneficenza: 13
La diocesi è particolarmente estesa (sup: 3670 kmq) e comprende alcuni territori di diverse province: Parma, Genova e Pavia. I due terzi della diocesi sono distribuiti in zone collinari e di montagna. Sul piano storico c’è da precisare che il capoluogo della diocesi è di origine romana e ha avuto particolari momenti di crescita nel periodo comunale in quanto Piacenza è stato uno dei primi comuni dell’Italia del nord. Nel secolo XIX, per la scelta politica del 1848 di aderire al Piemonte, Piacenza è chiamata la Primogenita.
Sul piano sociale a Piacenza si ricorda la creazione della prima Camera del Lavoro e la prima Federazione dei Consorzi Agrari; sul piano economico si è passati da uno sviluppo prevalentemente agricolo (alla metà del novecento l’agricoltura assorbe il 50% dell’occupazione) alla situazione attuale caratterizzata da un’agricoltura specializza (che assorbe il 4% della popolazione) con una forte espansione dei servizi e del Terziario e con una presenza limitata ma qualificata dell’industria. La posizione particolare a livello geografico fa di Piacenza un nodo delle comunicazioni stradali e ferroviarie con relativi vantaggi e problemi.
A livello culturale si può ricordare la nascita nel 1948 per iniziativa di padre Gemelli della facoltà di Agraria dell’Università Cattolica, la più qualificata a livello nazionale e con molti legami internazionali. Dal 1990 con la presenza di 4 facoltà dell’Università Cattolica e con l’apertura di due facoltà del Politecnico di Milano, Piacenza può dirsi sede universitaria.
Il notevole patrimonio artistico, soprattutto di arte cristiana, dopo una fase caratterizzata dalla semplice conservazione, comincia a essere utilizzato come motivo di promozione culturale