Gratitudine è la quinta parola che caratterizza il cammino del terzo anno di Missione Popolare Diocesana che la nostra Chiesa sta vivendo.
Si ritrovano spesso nell’Antico Testamento parole di gratitudine davanti all’azione buona del Dio d’Israele, davanti ai gesti da Lui compiuti ed ai fatti di vita introdotti nella storia del popolo. Anche il brano di Isaia rinnova l’invito alla lode e chiama il popolo a rendere grazie: per le sue opere, per le cose eccelse, ma soprattutto per la sua sola presenza, grande in mezzo a te è il Santo di Israele! Forse proprio questo è il richiamo più vero che Isaia ci lascia: saper innalzare la nostra lode e la nostra gratitudine per il semplice fatto che Dio c’è, ed è con noi.
Per questo motivo è possibile legare a queste parole, ed alla parola gratitudine, l’annuncio del ‘giovane’ alle donne il giorno della resurrezione: “È risorto, non è qui”. Quale altro più grande motivo di gratitudine, se non la certezza della presenza del risorto nel mondo, della sua compagnia alla nostra vita? “Là lo vedrete, come vi ha detto”. Parole che si accompagnano alle altre pronunciate nell’ultima cena: “Fate questo in memoria di me”. Sì, perché la presenza del Signore risorto permane anzitutto lì, in quel gesto di dedizione e benedizione che è l’Eucaristia.
In tal modo si compie l’antico mistero. Da un lato l’amore eterno di Dio, che precede ogni nostra possibile azione, e precede anche la nostra gratitudine. Dall’altro lato, la necessaria risposta dell’uomo, chiamato ad essere partecipe di questo annuncio d’amore per continuare a far brillare nel mondo la luce di Dio. Come le donne, inviate ai discepoli; come i discepoli stessi, chiamati a prolungare la memoria della cena. Come ogni cristiano che fa proprio l’invito del profeta, per “render grazie, proclamare, far ricordare e cantare” – nella gratitudine del cuore – e compie così la propria missione nel mondo, testimoniando l’amore che ha ricevuto.
La lectio divina, legata a questa parola, verrà proposta nella veglia che si terrà durante il pellegrinaggio mariano organizzato da ogni vicariato nel corso del mese di maggio.