Ecco il testo dell’omelia pronunciata dal Vescovo durante la Veglia di Avvento con i giovani.
1. Abbiamo cantato l’alleluia prima la proclamazione del santo Vangelo. Abbiamo ripetuto il canto dell’alleluia dopo la proclamazione del Vangelo, mentre alcuni di voi, insieme a me e al diacono, sono venuti qui a baciare il Vangelo. L’alleluia è il canto gioioso che esprime la nostra lode a Dio. Mentre cantavamo, avete visto che anche le luci hanno manifestato gioia, si sono messe a danzare. Osservando il loro movimento ho alzato gli occhi verso il’alto, verso il soffitto di questa bella Collegiata. E lì le luci hanno disegnato un cielo trapuntato di stelle. Il canto dell’alleluia e il gioco di luci molto bello ci invitano a guardare verso l’alto, a vivere l’attesa del Signore Gesù. Egli viene a noi nella notte e la sua presenza in mezzo a noi è luce che illumina e infonde gioia e speranza.
So che parecchi di voi sono stati quest’estate a Cracovia per GMG. E so che molti hanno seguito da casa o in oratorio la GMG. Desidero ricordare l’inizio dell’omelia di Papa Francesco nella Veglia: “E’ bello essere qui con voi in questa Veglia di preghiera”, ha detto. Ho voluto ricordare questo semplice e gioioso inizio del suo intervento perché Papa Francesco domani compirà 80 anni e tutti noi, con affetto, gli rivolgiamo il nostro augurio e gli assicuriamo la nostra preghiera. Ho ricordato la frase del Papa all’inizio della Veglia perché tutti noi, questa sera, nella Veglia di Avvento, possiamo dire: “è bello stare qui insieme a vegliare e a pregare”.
Anch’io dico nel mio cuore che è molto bello essere qui in questa Veglia con tutti voi, cari giovani. Venite dai diversi luoghi della nostra diocesi, alcuni arrivano anche da lontano. È bello essere qui insieme a voi e ciò che è bello affascina e riempie il cuore di gioia. Siamo qui in Veglia nell’attesa del Messia promesso, di colui che deve venire e che sta per nascere, a Betlemme, dal grembo di una donna, dalla Vergine Maria. Proprio Lei, Maria, è qui, in attesa con noi: la Madre di Gesù è la Madre della Chiesa, è la nostra Madre. Chi più di lei che sta per diventare madre di Gesù, sa cosa significa attendere colui che deve nascere?
2. Con noi in attesa vi sono anche tutti coloro che hanno il vivo desiderio di luce e di gioia, di giustizia e di pace. Attendiamo insieme a tutte queste persone, insieme all’umanità incerta e smarrita, insieme ai molti che soffrono. Attendiamo con intenso desiderio Colui che è la lieta e gioiosa notizia. Gesù è il Salvatore, è la fonte della vita nuova, della vita rigenerata, salvata, redenta. È quel seme deposto qui, nella nostra terra e nel nostro cuore. Il seme cresce poco alla volta fino a diventare un albero e portare frutti di vita buona. Questo seme prezioso è donato a noi, è dentro di noi. Gesù nasce nel nostro cuore e la sua presenza in noi ci spinge ad alzare lo sguardo per vedere il cielo stellato. Allora la vita, pur con le sue difficoltà e oscurità, diventa piena di gioia e di speranza. Il seme è un dono prezioso che ha bisogno di essere coltivato per germogliare e diventa albero che produce frutti buoni.
3. Siamo in attesa del Natale del Signore. La celebrazione del Natale ci aiuti a contemplare il mistero di Gesù che nasce nella nostra umanità, ci aiuti a vivere e ad annunciare il mistero di gioia e di salvezza. Vedo il presepio preparato in questa Collegiata. Allora vi invito contemplare il presepio che troviamo nelle nostre Chiese e nelle nostre case. Contemplare vuol dire fermarsi, guardare a lungo; osservare con raccoglimento e ammirazione. Alla fine auguro che ciascuno di noi possa dire: Gesù è venuto per me! Il Natale di Gesù è questo prodigio, è questa meraviglia, è questa gioia: è venuto per me, sono amato dal Signore. La celebrazione del Natale di Cristo sia per ciascuno di noi e sia per tutti noi, per la Chiesa e per il mondo intero una rinnovata rivelazione del mistero dell’Incarnazione, sorgente di vita nuova e di felicità che non può mai estinguersi: perché il Signore è sempre con noi.
4. Sempre nella GMG di Cracovia papa Francesco ha indicato la via per accogliere, conservare e diffondere la gioia del Natale. Ha detto: “non spegnere la curiosità bella, ma mettetevi in gioco, perché la vita non va chiusa in un cassetto. Davanti a Gesù non si può rimanere seduti in attesa con le braccia conserte; a Lui, che ci dona la vita, non si può rispondere con un pensiero o con un semplice messaggino!” (cfr Papa Francesco, Omelia Messa conclusiva GMG). È vero che un pensiero o un messaggio è già qualcosa, ma è troppo poco, ci vuole di più. Ci vuole l’impegno di testimoniare la gioia e la speranza del Natale.
A ciascuno di noi, quel bimbo che vediamo nel presepe ci dice: non restate chiusi, aprire il cuore e la mente, abbiate coraggio.
È rivolto a noi l’invito dell’angelo ai pastori presi da grande timore: “Non temete, ecco io vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un salvatore, Cristo Signore”. In questa Veglia, come in quella notte di Betlemme, ci viene annunciato che il Signore è nato per noi e la sua luce vince il buio e la paura, la sua luce illumina le oscurità della storia. L’annuncio del Natale ravvivi la nostra speranza e ci renda capaci di donare gioia e luce alle persone che incontriamo, ai nostri amici e ai compagni scuola o di lavoro.
5. Cari giovani diciottenni che avete chiesto di ricevere il Simbolo degli Apostoli in questa Veglia di Avvento dalle mani del Vescovo. Vi consegno con il cuore pieno di gioia il Credo, il Simbolo della nostra fede. Questa antica formula di fede ha attraversato i secoli grazie allo Spirito Santo che guida la Chiesa aiutando i cristiani, i sacerdoti e i Vescovi a trasmettere di generazione in generazione la fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. So che vi impegnerete a vivere la bellezza della fede cristiana nella vostra vita personale, nei gesti che esprimono l’amore del Signore e che offrono segni di luce e di gioia.
Carissimi sacerdoti e educatori, vi ringrazio per la vostra passione educativa al servizio del Vangelo di Gesù per accompagnare i ragazzi e i giovani a guardare avanti e far spuntare le gemme che daranno frutti buoni.
Carissimi giovani, non abbiate paura di guardare e di camminare verso l’Alto, non abbiate paura di fare scelte di vita importanti. La Vergine Santa, la Madre di Gesù e della Chiesa, accompagni i nostri passi incontro al Signore che viene. Buon Natale. Amen.